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La democrazia del corpo

CIÒ CHE RESTA È DUNQUE LA TERRA

Evento organizzato e promosso da:

Centro Nazionale di Produzione della danza Virgilio Sieni


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La Democrazia del corpo propone un ciclo di visioni intese come escursioni nel corpo e sul corpo.
Le performance e le ospitalità di questa edizione daranno luogo ad un contesto di esperienze che ricercano nell’altro un’economia non separata dal corpo e dalla fatica, dove lo sguardo del pubblico partecipa ai temi fondanti dell’abitare il mondo.
Il danzatore -e con lui l’essere coreografo- oggi partecipano ad una profonda e urgente riflessione, forse ormai tardiva, sulla natura e gli esistenti, le cose e il suolo, ricercando e mostrando forme di corpo politico e di gesto abitante, un corpo che abita e un esserci ancora, che contribuisce al bene della città. Lo spettacolo di danza è qui dato come un racconto di viaggi e ritorni, restanze e cammini restituendo con il gesto un modo di praticare la vita.

L’edizione di quest’anno cerca strade dialoganti tra artiste e artisti che operano in un mondo che chiede con forza il loro ascolto. I gruppi e le compagnie ospiti, nazionali e internazionali, portano con loro ricerche e nuovi riti, visioni e scoperte. Tali ricerche si pongono come un movimento di idee fertili che con attenzione e complessità vanno ad abitare quei vuoti abissali che la superficialità dei nostri tempi ha prodotto.

Cristina Kristal Rizzo e Marco D’Agostin presentano i nuovi lavori nati a seguito del Bando Abitante ’21 così come le altre presenze, la giovane coreografa Stefania Tansini e il nuovissimo Collettivo Giulio e Jari, mostrano quel che di nuovo sta nascendo. Tra gli internazionali, Ingvartsen e Eszter Salamon portano in scena le questioni profonde sul dettaglio di un corpo messo sulla soglia intima del vissuto, mentre il nuovo direttore della mitica compagnia di Wuppertal, Boris Charmatz torna con potenza a indicarci i giocosi modi di stare del sapiens. Annamaria Ajmone raccoglie ed espone i frammenti del suo gesto animistico in un brano che intende accompagnarci in luoghi cari al sapore della terra. Michele Rizzo scava nel rito del passo ripetuto verso forme di possessione e Adi Boutrous avviluppa i corpi in gesti di vicinato che sembrano alludere alla costruzione di una città. Sieni si rivolge ancora una volta al passo di danza per capire se è ancora possibile individuare strade comuni con gli altri abitanti del pianeta. Inoltre, La Democrazia del corpo è arricchita dall’ospitalità de Lo Schermo dell’arte – Festival di cinema e arte contemporanea che propone la prestigiosa presenza di Rosa Barba e della IV° edizione di Lucia Festival.

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