28.10.2021 > 31.10.2021 Spettacoli e Performance /

OtellO

Kinkaleri

Evento organizzato e promosso da:

Kinkaleri


h. 20:45

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liberamente tratto da The Tragedy of Othello, the Moor of Venice di William Shakespeare

progetto e realizzazione Kinkaleri – Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco | con Chiara Lucisano, Caterina Montanari, Daniele Palmeri, Michele Scappa | musiche originali Canedicoda | luci Kinkaleri, Giulia Barni | produzione Elena Conti | organizzazione Gaia Fronzaroli | assistente alla regia Simone Schiavo | produzione Kinkaleri/KLm, Teatro Metastasio di Prato | con il sostegno di MiC – Ministero della Cultura, Regione Toscana

Kinkaleri esplora una delle più famose tragedie shakespeariane come luogo per dare alle parole il potere di essere e diventare OtellO. Un testo da esplorare sotto un segno chiaro, nella ricerca di un Corpo che contenga simultaneamente Parola e Suono per raccontare se stesso e ciò a cui allude. Il potere che il linguaggio ha nell’imporre piegature e distorsioni alla realtà, si allunga come un’ombra sui corpi che aderiscono allo spazio come a un destino. Una scrittura/corpo che della vicenda non assume le sembianze dei personaggi, né la loro condizione psicologica, ma cerca direttamente nella dinamica, nelle forze e nelle tensioni prodotte dai corpi, di essere diretto antagonista della menzogna di un mondo generato dalle parole. Il suo unico, inalienabile potere di non poter mentire. Individuale/collettivo si ricolloca al centro della scena per ribadire la sua necessaria presenza.
Per Kinkaleri OtellO è l’occasione di una riscrittura coreografica che cerca di assumere su di sé, ancora una volta, le tensioni della rappresentazione contemporanea nel momento transitorio e ambiguo che abbiamo la (s)fortuna di vivere. Una rinnovata età di passaggio, rifugio nella tradizione e nelle inevitabili fughe verso un futuro quasi presente. Nelle sue contraddizioni tra globale e locale. Nell’opposizione a una difesa delle identità e nella volontà di spogliarsene per pura vita. Nell’esaltazione del soggetto e nella necessità di trovare paradigmi di decifrazione collettiva condivisa. Nella sua volontà di erigere muri o non avere stati. Nel suo essere e poter essere ancora più vibrante, prima che l’umano cessi di essere solo umano.

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