28.04.2023 Spettacoli e Performance /

Dov’è più profondo

Irene Russolillo

Evento organizzato e promosso da:

Centro Nazionale di Produzione della danza Virgilio Sieni


h. 20:00

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progetto, coreografia, scrittura vocale e performance Irene Russolillo
creazione sonora e performance Edoardo Sansonne|Kawabate
assistenza drammaturgica e cura Irene Pipicelli
disegno luci e direzione tecnica Valeria Foti
costumi Vanessa Mantellassi
fonti sonore Archivio Sonoro Cantar Storie di Domodossola a cura di Luca e Loris Bonavia
fonti visive Walser Cultura e Archivio del BREL – Bureau Régional Ethnologie et Linguistique della Regione Valle d’Aosta
il progetto è realizzato da Irene Russolillo con l’Associazione Culturale VAN
nell’ambito del Premio CROSS Award 2019 di Verbania
col sostegno in residenza di Teatro della Cittadella di Aosta, NCA Small Theatre di Yerevan, Teatro M. Spina di Castiglion Fiorentino / Kilowatt, Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni e Fondazione CR Firenze (Bando Abitante 2021)
e il sostegno di ATCL – Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio
con la collaborazione di Carrozzerie n.o.t di Roma e PARC – Performing Arts Research Center di Firenze
col supporto di Ministero della Cultura e Regione Emilia Romagna
con il sostegno di Orbita|Spellbound Centro Nazionale di Produzione della Danza

fotografia Paolo Sacchi

 

Per non morire si canta / cantando poi si muore / la fatica mi ha ucciso / buttando il sudore / quanto ti voglio bene, padrone mio / una veste tutta d’oro, ti farei / poi in mezzo al mare, ti porterei / e là, dov’è più profondo, ti butterei.
[canto attribuito a Matteo Salvatore]

dov’è più profondo è uno spettacolo fatto di corporeità, suono e immagini, esito di un processo creativo in cui praticanti di forme canore e di oralità tradizionali dei territori ospitanti, sono stati invitati a condividere il proprio patrimonio musicale e culturale. Le loro voci sono state registrate, andando così ad implementare il repertorio di cori e di cantori spontanei ritrovabile in rari archivi e collezioni della Puglia, del Piemonte e della Valle d’Aosta.

In dov’è più profondo convivono narrazioni sovrapposte, canti spogliati da una provenienza unica e pensieri sulle identità e le tradizioni svincolati dall’ideale di purezza, per lasciare spazio all’imperfezione della mescolanza. Vi sono tracce di persone presenti e passate, abitanti di luoghi distanti tra loro, accomunate dal tempo della fatica e del lavoro, della socialità e del rapporto con la natura e la Storia.

Apparteniamo a una società che non contempla quasi più spazi-tempo dedicati alla ritualità, se non in forme spesso condizionate da immaginari largamente appiattiti. La creazione coreografica convoca allora a sè la potenza del canto, come luogo di una possibile condivisione sensibile tra esseri umani, per analizzare e celebrare aspetti semplici e importanti del vivere-insieme.

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