21.04.2023 > 22.04.2023 Spettacoli e Performance /

Zoo

THOMAS HAUERT EFEU

Evento organizzato e promosso da:

Centro Nazionale di Produzione della danza Virgilio Sieni


h. 20:00

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ideazione e regia Thomas Hauert
ricerca e creazione Fabian Barba, Thomas Hauert, Liz Kinoshita, Sarah Ludi, Federica Porello, Samantha Van Wissen
interpreti Thomas Hauert, Sarah Ludi, Samantha Van Wissen, Federica Porello

musica Ornella Vanoni, Lucio Dalla, Gino Paoli, Eric Thielemans, Bart Celis, Jean C. Roché, Krzysztof Penderecki, Jonny Greenwood, Marvin Gaye
luci Bert Van Dijck
suono Bart Celis
costumi Chevalier-Masson, Sami Tillouche
produzione costumi Isabelle Airaud, Eric Chevalier
scene Chevalier-Masson
produzione ZOO/Thomas Hauert, DC&J Creation

coproduzione Théâtre les Tanneurs (BE), Mercat de Les Flors (ES), Pavillon ADC (CH), Atelier de Paris, CDCN (FR), Charleroi Danse, Centre Chorégraphique de la Fédération Wallonie-Bruxelles (BE), ICI – centre chorégraphique national de Montpellier/Occitanie (FR), Residenzzentrum tanz+ Baden (CH)
residenze Tictac art centre, Ultima Vez, Grand Studio, Studio Thor, Charleroi danse
con il supporto di Fédération Wallonie-Bruxelles – Service de la danse, Pro Helvetia – Fondation suisse pour les arts, Ein Kulturengagement des Lotterie-Fonds des Kantons Solothurn and the tax-shelter of the belgian federal government

fotografia Bart Grietens

Mentre i suoi ultimi due pezzi, How to proceed (2018) e If Only (2020), affrontavano lo stato critico del mondo attuale trasposto attraverso linguaggi contrastanti, in questa nuova creazione, Thomas Hauert scava nel rapporto fisico tra la vita e la terra – come promemoria del nostro legame indissolubile con la natura. All’interno dell’entropia, questo caos intrinseco a qualsiasi sistema fisico, la vita e tutti gli esseri viventi sembrano costituire un’anomalia, geniale e seminale: energia deviata a favore di una forza di coesione. Parte integrante della vita, il movimento non può essere concepito separatamente dalla gravità, da cui dipende e dalla quale tuttavia cerca costantemente di sfuggire. Questa oscillazione tra tensione e rilassamento, tra resistenza e abbandono, questi opposti che operano nel nostro corpo costituiscono allo stesso tempo la base, il focus e il campo creativo di Efeu. Avendo il movimento umano come materia prima, la drammaturgia, decisamente astratta, è più vicina alla composizione musicale che alla narrazione teatrale, ponendosi così in sintonia con le forze complesse e fluttuanti dell’universo.

(Marie Baudet)

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